A.F.M.S.
Il Regolamento (Ue) 609/2013 li definisce come “un prodotto alimentare espressamente elaborato o formulato e destinato alla gestione dietetica di pazienti, compresi i lattanti, da utilizzare sotto controllo medico; è destinato all’alimentazione completa o parziale di pazienti con capacità limitata, disturbata o alterata di assumere, digerire, assorbire, metabolizzare o eliminare alimenti comuni o determinate sostanze nutrienti in essi contenute o metaboliti, oppure con altre esigenze nutrizionali determinate da condizioni cliniche e la cui gestione dietetica non può essere effettuata esclusivamente con la modifica della normale dieta.”
A integrazione del Regolamento food for specific group (Fsg) è già stato pubblicato il successivo regolamento (Ue) 2016/128 che regola le prescrizioni specifiche in materia di composizione e di informazione per gli alimenti destinati a fini medici speciali. Gli AFMS devono essere conformi alle linee guida sugli alimenti a fini medici speciali e devono essere notificati al ministero della Salute ai fini dell’immissione in commercio.
Il requisito distintivo di un Afms, rispetto agli altri alimenti, sta nella capacità di sopperire in tutto o in parte alle particolari esigenze nutrizionali imposte da una malattia, un disturbo o uno stato patologico (nonché dalla conseguente malnutrizione), o comunque di facilitarne il trattamento dietetico.
La formulazione degli AFMS può variare considerevolmente a seconda che si tratti di fonti nutrizionalmente complete o incomplete, come anche in funzione della condizione patologica dei destinatari, della loro età e del luogo in cui viene prestata assistenza sanitaria.
Altro requisito fondamentale a connotare un prodotto come AFMS è l’effettiva esigenza di subordinarne l’uso al controllo del medico per ricavarne i benefici attesi.
Un prodotto può trovare spazio come Afms solo se gli alimenti già disponibili non bastano ad assicurare un trattamento dietetico efficace di una determinata turba o malattia. Per quanto sopra descritto, i comuni integratori non possono essere presentati come AFMS.
Fonte: Unione italiana food
A integrazione del Regolamento food for specific group (Fsg) è già stato pubblicato il successivo regolamento (Ue) 2016/128 che regola le prescrizioni specifiche in materia di composizione e di informazione per gli alimenti destinati a fini medici speciali. Gli AFMS devono essere conformi alle linee guida sugli alimenti a fini medici speciali e devono essere notificati al ministero della Salute ai fini dell’immissione in commercio.
Il requisito distintivo di un Afms, rispetto agli altri alimenti, sta nella capacità di sopperire in tutto o in parte alle particolari esigenze nutrizionali imposte da una malattia, un disturbo o uno stato patologico (nonché dalla conseguente malnutrizione), o comunque di facilitarne il trattamento dietetico.
La formulazione degli AFMS può variare considerevolmente a seconda che si tratti di fonti nutrizionalmente complete o incomplete, come anche in funzione della condizione patologica dei destinatari, della loro età e del luogo in cui viene prestata assistenza sanitaria.
Altro requisito fondamentale a connotare un prodotto come AFMS è l’effettiva esigenza di subordinarne l’uso al controllo del medico per ricavarne i benefici attesi.
Un prodotto può trovare spazio come Afms solo se gli alimenti già disponibili non bastano ad assicurare un trattamento dietetico efficace di una determinata turba o malattia. Per quanto sopra descritto, i comuni integratori non possono essere presentati come AFMS.
Fonte: Unione italiana food
La malnutrizione per difetto o per eccesso viene riscontrata ad un numero elevato di pazienti, aumentando di 2,6 volte il rischio di mortalità e di 3 volte la possibilità di insorgenza di complicanze, oltre che del 30% la durata della degenza, quindi un relativo aumento dei costi di cura ospedaliera. Basti pensare che in Europa si stimano 33 milioni di persone a rischio malnutrizione, per un costo sociale di circa 120 miliardi di euro.
Nel corso degli ultimi anni il tema della malnutrizione è stato affrontato da medici, professioni sanitarie, istituzioni, pazienti, industria e mondo dell’informazione evidenziando il fondamentale ruolo della supplementazione eseguita con prodotti classificati come Alimenti a Fini Medici Speciali.
Questi alimenti somministrati a pazienti con diversi tipi di patologie hanno migliorato lo stato clinico del paziente, la sua qualità di vita e la tolleranza delle terapie. Possono presentarsi in forma liquida, cremosa o in polvere quando destinati a soggetti ancora in grado di alimentarsi per la via orale naturale.
Studi di farmaco-economia hanno stabilito che riconoscere e trattare in maniera adeguata la malnutrizione riduce i costi sanitari solo un esempio per rendere l’idea: in chirurgia oncologica, anche utilizzando le formule più costose con immunonutrienti, si ottiene un risparmio di 1.250 euro a paziente, grazie alla riduzione delle complicanze e dei tempi di degenza.
La malnutrizione per difetto o per eccesso viene riscontrata ad un numero elevato di pazienti, aumentando di 2,6 volte il rischio di mortalità e di 3 volte la possibilità di insorgenza di complicanze, oltre che del 30% la durata della degenza, quindi un relativo aumento dei costi di cura ospedaliera. Basti pensare che in Europa si stimano 33 milioni di persone a rischio malnutrizione, per un costo sociale di circa 120 miliardi di euro.
Nel corso degli ultimi anni il tema della malnutrizione è stato affrontato da medici, professioni sanitarie, istituzioni, pazienti, industria e mondo dell’informazione evidenziando il fondamentale ruolo della supplementazione eseguita con prodotti classificati come Alimenti a Fini Medici Speciali.
Questi alimenti somministrati a pazienti con diversi tipi di patologie hanno migliorato lo stato clinico del paziente, la sua qualità di vita e la tolleranza delle terapie. Possono presentarsi in forma liquida, cremosa o in polvere quando destinati a soggetti ancora in grado di alimentarsi per la via orale naturale.
Studi di farmaco-economia hanno stabilito che riconoscere e trattare in maniera adeguata la malnutrizione riduce i costi sanitari solo un esempio per rendere l’idea: in chirurgia oncologica, anche utilizzando le formule più costose con immunonutrienti, si ottiene un risparmio di 1.250 euro a paziente, grazie alla riduzione delle complicanze e dei tempi di degenza.